#vita da coach
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L'Attimo Vincente - di Giulio Zoppello
18 dicembre 2023 · ·
"Io ero sempre la più alta, ero nera, con questi ricci che odiavo. A un certo punto mi sono rasata a zero. Peccato che poi venivo presa in giro perché non avevo i capelli. La vita era uno schifo. Io mi sentivo uno schifo"
25 anni, ma solo per il calendario. La verità è che Paola Egonu, è come se avesse già vissuto il doppio, in virtù del suo percorso incredibile, complesso, assurdo dentro e fuori dal campo. Abbiamo capito di avere qualcosa di speciale tra le mani fin da subito, ancora quando era ragazzina, all'età in cui si prendeva la patente lei già tirava bombe assurde per il campo. Mai vista una schiacciatrice del genere nel nostro paese. Quando fu chiamata per la prima volta ad indossare la maglia azzurra, in un periodo di rifondazione della Nazionale, fece subito la differenza. Poi dal campo Paola si è mossa fuori, coerentemente con un vissuto complicato, spesso difficile duro, quanto lo è nascere con quel colore di pelle dalle mie parti, soprattutto in Provincia, dove le cose cambiano molto più lentamente.
Di ragazze promettenti, giovani, talentuose, l'Italia ne ha sempre tirate fuori a raffica, continuiamo a farlo ancora oggi, si è lavorato molto e bene in questo senso, pur dovendo soffrire inevitabili momenti di appannamento, di assestamento, tanto più significativi quando si pensa che la concorrenza (rispetto ai maschietti) è molto più alta, le nazionali forti sono molte di più.
Quando la vidi la prima volta in aria mi ricordo che mi parve che stesse a galleggiare per ore intere, come di solito avevo visto fare solo a qualche cubano di quelli che ti facevan sentire inutile. Quando attaccava non vedevo manco il braccio da quanto era veloce. In questi anni Paola Ogechi Egonu quel braccio lo ha fatto andare sempre più forte, senza paura, senza tremare, senza accusare le murate o gli errori. "Cazzo” pensai “questa se continua così tra 4-5 anni abbiamo un fenomeno”. Mi sbagliavo. Lo è diventata molto prima, a 25 anni, è la più forte al mondo nel suo ruolo, già ora la più forte di sempre che l'Italia abbia mai avuto, simbolo della nuova Italia multietnica, aperta al nuovo, al mondo...
190 cm, cresciuta da due genitori di origini nigeriane, non ha avuto un'infanzia e giovinezza fantastiche. A Treviso dagli spalti da piccola le fecero i versi della scimmia perché vinceva le partite da sola, i genitori delle avversarie le gridavano rabbiosi di tornartene al suo paese, che pensasse a coltivare un futuro da assistente delle pulizie o simili, che tanto qui quelle "come lei" di meglio non possono fare.
Non so cosa pagherei per vedere le loro facce adesso, anzi per averle viste in questi ultimi anni. Lei che a 13 anni lascia tutto quello che ha, va in B1, ci resta quattro anni, le ultime annate in A2 e poi eccola finalmente nella Lega Pallavolo Serie A Femminile. Nel solo match contro San Casciano (il suo terzo in A1) mise giù qualcosa come 46 palloni. Nessuno lo aveva mai fatto prima. Poi passò alla Igor Volley Novara, uno dei quei club che contano, una corazzata, con cui ha vinto tutto. Era il massimo? No. Il massimo è stata la Imoco Volley, un rullo compressore di cui lei è stato asse portante, braccio armato senza pietà. Mai vista credo una squadra così da noi. Lì Paola ha toccato il cielo con un dito.
Con la squadra azzurra per ora stiamo ancora aspettando il trionfo definitivo, al netto dell'Oro di due anni fa nell'Europeo e di bronzi, argenti. Rimane la delusione di Tokyo 2020, dove finì sul banco degli imputati. Neanche pochi mesi dopo e si rifà, ma poi il rapporto con Coach Mazzanti naufraga. I motivi? Io devo ancora capirli, ma il sospetto che c'entri molto come si muove fuori dal campo, il suo monologo a Sanremo, l'essere simbolo di un'Italia del futuro meno bianca, è quasi una certezza. VakıfBank Spor Kulübü da questo punto di vista è stata una scelta giusta per certi versi, sbagliata per altri. Al netto di chi le dava della sopravvalutata, si è portata a casa la sua terza CEV Champions League Volley, prima di tornare a casa, al Vero Volley. Eppure, il suo percorso, la sua carriera fino ad oggi, sono per me soprattutto un esempio di quanto in Italia non siamo ancora assolutamente capaci di accettare due cose: che un atleta non voglia essere solo tale, e che non siamo capaci di gestire a livello mediatico la loro posizione e situazione.
L'unica salvezza è semplicemente non dire niente da noi, fare le statuine, sennò sei fritto. In questo paese che ogni giorno non smette di stupirci per stupidità, maschilismo, violenza e intolleranza, Paola è per forza di cose un simbolo. Elemento di rottura, quella inevitabile, che arriva sempre, ogni volta, in ogni sport per ogni paese. Assieme ad Ivan Zaytsev ha svolto un lavoro incredibile nell'aiutare il movimento a tornare ad essere qualcosa di familiare, comunicativamente e mediaticamente importante, per un'intera generazione multicolore di ragazzine e bambine italiane di cui è diventata beniamina. In campo Paola ha portato un'atleticità, una potenza che non eravamo abituati a vedere in una nostra atleta. Ne abbiamo avute tante di brave, ma come lei, a 25 anni, con questa continuità, nessuna mai. Dove possa arrivare da qui in poi dipende soprattutto da lei, ma non solo, come si è visto negli ultimi, terribili mesi e ammetterlo a molti costa ancora tantissimo.
Tanti Auguri Paola Egonu.
La pantera Azzurra.
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LA COLONNA VERTEBRALE: IL NOSTRO PRINCIPALE CANALE ENERGETICO
L'energia della salute qui si muove, va in alto e scende in basso. All'altezza di ogni vertebra, altri canali collegano la colonna con i principali organi e tessuti dell'organismo.
Lo stato della colonna vertebrale è collegato direttamente con lo stato di salute!La colonna vertebrale è anche uno strumento della trasformazione: aiuta a far uscire le vecchie energie e fa scorrere quelle nuove.
Osservando i punti dove la colonna ti fa male, puoi vedere dove opponi resistenza alla tua trasformazione.
COLLO: é la tua mente a non voler cambiare; analizza le esperienze, invece di lasciarle andare. E' utile fare un massaggio della testa e del collo, fare un lavoro creativo, danzare, o meditare.
LA PARTE SUPERIORE DELLA SCHIENA: vivi più nel passato che nel presente, hai dei problemi di accettazione. E' utile lo yoga, la ginnastica e una registrazione dei pensieri che ti passano spesso per la testa. Accetta i tuoi pensieri, e lasciali andare.
IL PUNTO DOVE IL COLLO SI COLLEGA CON LE SPALLE: questo punto indica che stai cercando di gestire la tua realtà, anziché lasciare che ci sia. Osserva come reagisci alle situazioni difficili. Prova a vivere i problemi e gli stress con grazia...
LA PARTE MEDIA DELLA SCHIENA: indica delle emozioni bloccate. Se il dolore si trova a sinistra, è collegato all'energia femminile (la madre o l'energia femminile in generale). I problemi con una di queste vertebre indicano una resistenza ai sentimenti provati: la maggioranza degli uomini hanno subito una programmazione da bambini ("i ragazzi non piangono" o frasi di questo tipo). Se il dolore si trova a destra, questo può indicare un'emozione bloccata che riguarda il padre o l'energia maschile in generale.
LA PARTE INFERIORE DELLA SCHIENA: i dolori in quest'area indicano che stai ancora lottando con la tua natura istintiva e "più bassa". Stai lottando contro la manifestazione dei tuoi desideri e necessità. Hai ancora paura di non essere capace di sopravvivere nel mondo delle forme. La tua anima sta cercando una soluzione. Lascia andare il dramma del controllo e concentrati sulle cose per le quali essere grato. Fai una lista.
IL COCCIGE E LA BASE DELLA COLONNA: dovresti rivedere la tua programmazione dell'infanzia e quelle esperienze, senza percepirle come un dramma. Vivi spesso le tue tristezze infantili e le fai diventare un dramma. Occorre purificare la coscienza da questi drammi rinsecchiti, per spostarsi nella zona delle energie della perfezione.
#vita
#colonnavertebrale
#dolore
#psico
#coaching
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Un anno fa il Djoker rotolava fuori dall'Australia con il foglio di via, dopo una settimana di prigionie e processi. Non ha mai abiurato il suo non vaccinarsi (...). E nonostante i due Slam saltati per il bando e i punti cancellati della vittoria a Wimbledon, sul campo si è ripreso quello che era suo: il numero 1 del mondo (...) vincendo il suo decimo Australian Open (su dieci finali, impressionante) il 22° Slam che lo porta in parità con Nadal. Voleva continuare «a scrivere la storia del tennis», voleva una rivincita, e l'ha ottenuta (...).
«Il messaggio per tutti i giovani è che ce la possono fare, non importa da dove vengono. Quindi vi dico coltivate i vostri sogni, innaffiateli come si fa con i fiori. Trovate chi è pronto a condividerli con voi, e non fateveli rubare da nessuno».
Lo ha detto da ex bambino cresciuto sotto le bombe delle guerre balcaniche - e che da quattro anni, lui serbo, ha un coach croato - costretto ad emigrare a 13 anni da solo in Germania. Nel suo sogno ci sta tutta una vita. Carne, sangue, speranze.
via https://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/ldquo-djokovic-ha-dato-lezione-ipocriti-che-godevano-suoi-340925.htm
Non lo dice ma in più il "sistema" degli allineati al Rieduchescional Channel ha provato a farlo fuori anche stavolta, montando una polemica di cartone per defocalizzarlo, sbattendo in prima pagina supposte simpatie russe di suo padre (e se anche fosse?). Alla fine però persino l'ipocrita house organ di regime La Busiarda che pur prova ad alzare il ditino (tagliato: qua non si può) è costretto ad inchinarsi attonito.
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MIGLIORA LE ABILITÀ COGNITIVE GRAZIE ALLE NUOVE TECNOLOGIE
L’avvento delle nuove tecnologie ha condotto ad una serie di cambiamenti di vasta portata in tutti i settori della vita dell’uomo.
Gli studi neuro-scientifici condotti negli ultimi dieci anni testimoniano che il cervello dell’uomo ed il suo sviluppo, a partire da una base biologica e genetica, sia esperienza-dipendente. Al di là degli effetti negativi causati da un utilizzo eccessivo delle nuove tecnologie, un’educazione ed un uso consapevole di strumenti quali pc, internet, tv,rappresentano un’esperienza in grado di innescare un potenziamento di alcune abilità cognitive.
Pensare per immagini
Avvalersi di immagini, figure, filmati, schemi prima ancora delle parole potenzia quello che viene definito pensiero visivo. Il vantaggio insito in tale abilità risiede nella possibilità di osservare e studiare i concetti della matematica ed i fenomeni della fisica da una prospettiva del tutto nuova (è possibile guardare i numeri, gli esperimenti…). Il pensare per immagini andrebbe pertanto coltivato parallelamente all’abilità linguistica dal momento che uno sviluppo armonioso di entrambe le capacità, permettono un incremento delle perfomance.
Reagire all’inaspettato
I videogiochi, costantemente criticati, se utilizzati con coscienza attivano abilità quali: reattività all’inaspettato e prontezza di riflessi. Ulteriori capacità che emergono dall’uso dei videogiochi consistono nella capacità di rispondere in maniera adeguata agli stimoli richiesti dalla situazione presentata dal gioco, abilità di controllo attentivo spaziale. In un mondo nel quale, inoltre, i ritmi di vita richiedono da un lato una costante capacità di adattarsi a cambiamenti anche improvvisi e dall’altro un’elevata capacità di gestione simultanea di più situazioni, i videogiochi rappresentano un terreno fertile all’interno del quale sperimentare e “fare i conti” con le richieste della società.
Pensare in parallelo
Un’altra capacità cognitiva che risulta potenziata nelle giovani generazioni che si avvalgono delle nuove tecnologie è quella di pensare in parallelo, utile in numerose situazioni sociali e lavorative, in particolar modo pensare in parallelo deriva nello specifico da una pratica spesso oggetto di critiche: lo zapping.
«Anni fa, quando venne introdotto il telecomando, tutti ci accorgemmo che, mentre gli adulti lo usavano come uno strumento di ricerca, i ragazzi lo adoperavano quasi da subito come una possibilità di seguire contemporaneamente più trasmissioni, più canali, più storie. La cosa stupefacente era (ed è) che riuscivano a parlarne con cognizione di causa, come se le avessero viste per davvero, e non per spezzoni.»
E’ compito della scuola tenere allenate contemporaneamente, per evitare disequilibrio, la capacità di pensare in parallelo unitamente alla capacità di concentrarsi su un singolo stimolo, abilità anche questa indispensabile per la vita sociale.
Alla luce di quanto illustrato emerge come educare ad un uso intelligente e ponderato delle tecnologie consenta l’acquisizione di capacità che è possibile trasferire nel mondo reale e quotidiano.
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L'AMORE E' UN'ALTRA COSA
Prima di mettervi in una relazione, prima di dire Ti Amo a qualcuno fate pace col passato.🤷♀️ Fate pace coi vostri demoni, le vostre ombre e le vostre infelicita'. Per poter Amare qualcuno e' necessario essere FELICI E SODDISFATTI della propria esistenza. Allora si che puoi essere un DONO per l' altro. Questo non significa che non possano esserci giornate tristi ma se la colonna sonora delle tue giornate e' prevalentemente soffrire per un lavoro che odi, per il tuo capo che ti fa tribolare, ( e il tuo capo ti fa tribolare perche' se odi il tuo lavoro non meriti di essere felice sul lavoro, e' molto semplice…attiri cio' che sei.. LDA) , per i rapporti tossici coi familiari, se la tua vita e' non avere tempo libero per te stesso ,per amarti e avere cura di te non amerai ne' avrai cura nemmeno degli altri.
E potrei fare mille altri esempi di vite tristi e deprimenti. Se non sei felice, il tuo allora sara' un vano tentativo di correre come un criceto impazzito per dimostrare a tutti che sei brava/o e che ti impegni, quando l' unica cosa che dovresti fare e' fermarti e cambiare vita. Perche' chi corre come un criceto impazzito fa solo cadaveri lungo il percorso poiche' non ha mai tempo per "esserci in presenza di cuore e di anima"❤️ Tipico il caso di chi vorrebbe sempre essere da un' altra parte poiche' si sente sempre in colpa per qualcosa o verso qualcuno. Fatevi aiutare!! Avete dei grossi, immensi problemi nella testa!! 😱 Se non ami la tua vita cambiala !
Sei tu ad averla scelta e puoi cambiarla in ogni momento basta avere Fede! Senza la Pace Interiore ogni nostra azione non puo' che essere sbagliata! Lo si vede dai FRUTTI, dalla situazione intorno a noi se generiamo VITA o MORTE!🙈 Se non hai un Progetto di vita per te stesso non puoi averlo nemmeno per la coppia.🤷♀️
Fate pace col vostro cervello prima di dire a qualcuno che lo amate perche' dire TI AMO significa APPARTENENZA.
Appartenere a qualcuno significa voler passare il resto dei tuoi giorni con quella persona. Significa riconoscerla con gli occhi dell' anima come la compagna/il compagno SACRO donato dai Cieli per completarsi nello Spirito ancora prima che nella carne. Quando Ami non ti nascondi e vorresti dirlo al mondo intero. Chi ha qualcosa da nascondere sta seguendo solo i cadaveri nascosti nel suo armadio mentale! 😱
Se siete preda di dipendenze, paure, sensi di colpa, scarsa autostima, pendenze con l' ex non ancora risolte, se non sapete cosa volete fare da grandi, se non avete UNO SCOPO NELLA VITA, evitate di dire Ti Amo a vanvera. Quello che darete non sara' amore ma BISOGNO, DIPENDENZA AFFETTIVA, EGO.
L' AMORE E' UN' ALTRA COSA.🙏 Leyla ©️
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Un Toro incerottato si divide la posta col Brindisi
NARDÒ: Galli; Delvino, Fornasier, Calderoni; Mazzotta, Ziello, Vrdoljak, Milli (84' Lollo), Lucas; Gatto, Maletic (63' D’Anna, 72' Piazza).
Reserve: De Luca, Mossolini, Davi’, Ria, Gemma.
Head Coach: Fabio De Sanzo.
BRINDISI: Milan; Vazquez, Fustar, Viti; Yangba, Cirio, Scoppa, Hernaiz, Nunzella; Dellino (65' Manole), Rajkovic.
Reseeve: Mataloni, Taormina, Canale, Barone, Riezzo, Palazzo, Rana, Nikolli. Head Coach: Nicola Ragno.
Arbitro: Pietro Marinoni di Lodi.
Assistenti: Antonio Russo di Torre del Greco e Alf9nso Rocco di Castellammare di Stabia
Ammoniti: Scoppa, Lollo. Recupero: p.t. 2’; s.t. 4’.
Nardò e Brindisi hanno dato vita ad un match combattuto sul piano agonistico ma privo di particolari spunti tecnici. I granata falcidiati da squalifiche e infortuni contavano 9 indisponibili mentre il Brindisi è ancora un cantiere aperto.
La cronaca riporta un Nardò subito pericoloso con un tiro in mischia di Ziello respinto coi piedi da Galli. Nardò subito aggressivo. Al 14' sugli sviluppi di un corner Fornasier di testa manda alto sopra la traversa. Altro tentativo del Nardò con tiro di Gatto deviato in corner.
Il Brindisi si fa vivo e molto pericolosamente impegnando Galli in un provvidenziale intervento in uscita su Dellino lanciato a rete. Al 33' altra occasione per i biancazzurri con tiro di Cirio parato da Galli.
Il Nardò reagisce prontamente con un colpo di testa di Maletic che si impenna sopra la traversa nell'impatto con Milan. Si chiude il primo tempo sullo 0-0.
Nella ripresa ancora una partenza veloce dei granata. Al 48' Maletic sfonda sulla destra e alza il pallone per la testa di Lucas, impatto e pallone incredibilmente fuori.
Le due squadre continuano a fronteggiarsi a ritmi alti per almeno 20' senza creare occasioni da goal poi l'equilibrio si spezza. Vistoso calo atletico del Nardò e crescita del Brindisi con relative palle goal.
Al 68' elevazione di Rajkovic, spizzata e palla a scheggiare il palo. Al 70' conclusione di Hernaiz parata da Galli. All'86' Vazquez di testa impegna Galli e due minuti dopo ci riprova incocciando a pochi centimetri dal palo.
Il Toro è sulle gambe ma ha ancora la forza per un ultimo attacco con Calderoni che crossa radente, difesa tagliata ma Lollo non trova l'impatto vincente. Sarebbe stato troppo. Finisce pari con un punto meritato a testa. Per il bel gioco rimandiamo alla prossima.
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Come è possibile lavorare nell'ambito del coaching sullo scopo della vita, anche da un punto di vista transpersonale?
Lavorare nell’ambito del coaching sullo scopo di vita coinvolge aiutare le persone a scoprire e perseguire un senso di significato e realizzazione personale. Questo può includere esplorare le passioni, i valori, le aspirazioni e i talenti unici di un individuo, nonché identificare come tradurre questi elementi in azioni concrete per una vita più soddisfacente e significativa. Lavorare sullo…
#Brené Brown#coaching#coaching delle relazioni#coaching mag#coaching milano#counseling psicosintetico#deepak chopra#eckhart tolle#elizabeth gilbert#federico la sala#giacomo d&039;angelo#giovanni livera#lovecoach#lovecoaching#lovepologist#missione di vita#obiettivi#obiettivi a lungo termine#paolo cangelosi#passioni#piano d&039;azione#psicologia transpersonale#psicosintesi#psicosintesimilano#roberto assagioli#scopo#scopo della vita#supporto#The Daimon Coach#thedaimoncoach
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Distinguere una persona tossica da una sana da come gestisce lo stress
Distinguere una persona tossica da una sana da come gestisce lo stress https://www.youtube.com/watch?v=KrPeKOQk0AA #crescitapersonale #motivazione #successo #psicologia #cambiamento #coaching #coach #crescita #motivation #formazione #ispirazione #uomosicuro #sicurezza #dipendenza #obiettivi #fingere #benessere #autonomía #vita #life #felicità #consapevolezza #determinazione #amore via Daniela Coin https://www.youtube.com/channel/UCAojk1JIIFRJInbZWzyg9kA November 20, 2024 at 11:30PM
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Mate & Sheid - Il nuovo singolo “Indelebile”
Il brano che fa da apripista all’album rievoca il passato e le esperienze vissute
Mate & Sheid pubblicano il singolo “Indelebile”, disponibile dal 18 ottobre 2024 sugli stores digitali e nelle radio in promozione nazionale. Il brano, che fa da apripista all’omonimo album, è sotto l’etichetta Boot Music Group, del produttore Nicolo Pentimone, ed è distribuito da Virgin Music Group. “Indelebile” raccoglie l’essenza dell’album di Mate, che porta lo stesso nome. Il testo si concentra sul passato degli artisti, che li ha marchiati a fuoco, rendendo “indelebile” ogni esperienza negativa vissuta. È descritto quanto sia difficile dimenticare qualcosa di così forte, che ha condizionato ogni scelta futura, rendendo i protagonisti apatici e diffidenti, dopo aver esternato dall’anima tutto il bene possibile. Come in ogni storia a lieto fine, la soluzione c’è sempre: il brano invita a lasciarsi alle spalle ciò che, oramai, è insostenibile, seppur radicato nell’anima, per concentrarsi su sé stessi, sollevarsi e prendersi tutto quello che la vita ha da offrire.
Ascolta il brano
Storia degli artisti
Fabio Matera, in arte Mate, è un artista del 1990 che nasce con l’hip hop nel 2009. Nel corso degli anni, sviluppa numerosi brani dai quali escono fuori l’album “Stay strong” nel 2013, il mixtape “La volta buona” nel 2014 e l’Ep “10 anni dopo” nel 2020, con l’amico e socio storico Sheid (Roberto Fasano); nel 2019 pubblica un album da solista, “Tra amore e bugia”. Sono numerose le esperienze nel campo, tra contest, live, radio, tv e l’evoluzione artistica lo porta da essere un rapper ad essere un artista a 360 gradi, un cantante con sonorità pop e reggaeton. Gli ultimi singoli “Queen” e “B.B.S.”, in collaborazione con Sheid, presentano suoni reggae e da club; “Sulla pelle”, “BE STRONGER” e “NUDI COME L’ARIA”, distribuiti dalla Boot Music Group, sono invece gli ultimi lavori. Partecipa attivamente nella produzione del nuovo album di Sheid, con il brano “Revolver”, e in una collaborazione con PAKO sul brano estivo “El Verano”. Ha partecipato alla settima edizione di “The Coach VII”, talent show in onda su La7 Gold, arrivando fino alla fase a squadre, prendendosi numerosi complimenti per l’energia, determinazione e l’ottima presenza scenica sul palco. Collabora, a maggio 2024, nella realizzazione del libro “Raccontiamoci un caffè”, dove prende parte scrivendo qualche poesia. In uscita a ottobre il nuovo Album “INDELEBILE”, percorso di vita e musicale degli ultimi 3 anni dell’artista.
Roberto Fasano, classe 1991, è un artista che nasce con l’hip hop nel 2009. Nel corso degli anni, sviluppa numerosi brani, dai quali escono fuori l’album “Stay strong” nel 2013, il mixtape “La volta buona” nel 2014 e l’Ep “10 anni dopo” nel 2020, con l’amico e socio storico Mate (Fabio Matera), gli album da solista sono “Bad Boy” nel 2019 e “Rewind” nel 2024. Sono numerose le esperienze nel campo, tra contest, live, radio, tv e l’evoluzione artistica lo porta ad essere un’artista a 360 gradi; apre, negli ultimi anni, un canale YouTube inerente a doppiaggi e imitazioni di personaggi del mondo del fitness e non. Emerge, inoltre, la sua versatilità nel campo artistico, dove si distingue per lavori di fotografia e videomaking che, attualmente, sono il suo lavoro principale.
Link Mate
Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/artist/1EnLKLZVxmmzTJsQZo10pb
Instagram: https://www.instagram.com/mate90official/?img_index=1
TikTok: https://www.tiktok.com/@mateofficial90
YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCAKZTRhLLBoYa4rraYy0U-A
Link Sheid
Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/artist/0KhFoL5vT80tVsqXRg4KIP?
Instagram: https://www.instagram.com/robertosheidfasano/ Youtube:https://www.youtube.com/@sheid6970
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The Bear 2: se possibile, ancora più bella
La prima stagione di The Bear è ambientata nella cucina di un ristorante, ma in realtà è girata come fosse un film di guerra. La tensione e il livello di stress della brigata sembrano molto simili a quella dei soldati in trincea. Siamo a Chicago, nella paninoteca The Original Beef of Chicagoland, attività a conduzione familiare. Quando il titolare, Mikey (Jon Bernthal), si suicida, è il fratello minore, Carmy (Jeremy Allen White), a prendere in mano la situazione. Nonostante sia uno chef rinomato, quel posto per lui diventa la cosa più importante: salvare The Beef è il suo modo di affrontare il trauma. Se vi state chiedendo se sia necessario prendere dei tranquillanti anche dopo la visione dei nuovi episodi della serie, sappiate che la vera domanda è: la qualità di scrittura e recitazione è rimasta la stessa? La risposta è di quelle che non arrivano spesso: The Bear 2 è, se possibile, ancora più bella della prima.
The Bear 2: una scena
Avevamo lasciato Carmy e Sydney (Ayo Edebiri, sempre più brava) pronti a trasformare The Beef in The Bear, ristorante con ambizioni da Stella Michelin. Un'impresa, come scopriamo all'inizio di The Bear 2 praticamente disperata. Come la vita personale del protagonista, è tutto da ricostruire: l'impianto elettrico, le pareti piene di muffa, il menù. Per non parlare dello staff: per essere competitivi non basta più sapere fare i pancake, bisogna alzare il livello di gioco.
La metafora sportiva qui è d'obbligo: se infatti la prima stagione è girata come fosse il resoconto di una una battaglia, la seconda si trasforma in un racconto quasi sportivo. Non è un caso che venga costantemente citato il libro di Coach K, molto famoso in America, Leading With the Heart: a tutti i protagonisti è affidato un ruolo preciso, che aiuta tutta la brigata, proprio come fossero una squadra. Con uno spunto simile a quello di Ted Lasso, la cucina e lo sport sono in realtà un pretesto: al centro di The Bear 2 c'è la domanda delle domande. Qual è il senso della vita?
Il senso della vita in un cannolo
The Bear 2: un momento della serie
Chiamati a mettere ordine nelle proprie esistenze e a migliorarsi per riuscire a essere competitivi e aprire il nuovo locale in soli tre mesi, tutti i protagonisti devono necessariamente fare i conti con se stessi. A soppesare i propri punti di forza, gli errori, le debolezze. C'è chi ancora non si è ripreso da un divorzio, chi ha la madre malata, chi è incinta e non l'ha detto a nessuno. Qualunque sia il tormento personale dei personaggi, tutti arrivano a farsi la stessa domanda: qual è il mio scopo? Se lo chiede per primo Richie (Ebon Moss-Bachrach), che si definisce da solo "un uomo senza qualità". Eppure, investito di responsabilità e fiducia da Carmy, anche lui troverà il suo talento. Così come Marcus (Lionel Boyce), protagonista di uno degli episodi più belli, quello a Copenaghen, dove va per imparare i segreti della pasticceria.
The Bear 2: una foto di scena
Se inizialmente la risposta più facile alla domanda sembra essere quella di seguire un sogno con tutte le proprie forze, i personaggi, e in particolare Carmy, scoprono che il vero segreto della felicità è saper bilanciare la propria esperienza con quella degli altri. Un lusso per chi, come il protagonista, pensa di non meritarla e per questo anestetizza ogni desiderio, sacrificandolo sull'altare del successo. Quando però incontra di nuovo Claire (Molly Gordon), il grande amore della sua vita, a cui non ha avuto mai il coraggio di dirlo, tutto viene messo in discussione.
E proprio quando pensavamo che The Bear fosse diventato più introspettivo e rilassato, ecco che torna la guerra, esattamente a metà: l'episodio numero 6, Fishes, di un'ora, il doppio della durata classica, è un doloroso e sfiancante flashback, in cui assistiamo a una cena di Natale della famiglia Berzatto. Ci sono tutti: Carmy e i suoi fratelli, Mikey e Nat, i cugini, gli zii, Richie. E soprattutto mamma Berzatto, Donna. Non vi svelo l'incredibile cast chiamato a interpretare i parenti di Carmy (così come altre due guest star di enorme pregio presenti in altre puntate), ma siate pronti a emozioni forti. È qui che scopriamo perché il protagonista odia i cannoli siciliani. E una volta compreso, sarà un viaggio emozionante capire come se ne riapproprierà, con l'aiuto della famiglia che si è scelto, la sua brigata.
The Bear: tra le migliori serie degli ultimi anni
Di serie scritte e interpretate in modo magistrale ce ne sono diverse: Succession e Better Call Saul sono forse sul podio delle migliori viste negli ultimi anni. Ma The Bear non è da meno. Anzi: empatizzare con criminali e miliardari è una sfida che, da spettatori, si accetta. È un gioco. Vedere invece sullo schermo persone esattamente come noi, che vivono di piccole delusioni e felicità quotidiane, cercando di migliorarsi nonostante i fallimenti, può essere molto più destabilizzante: diventa quasi terapia.
The Bear 2: un'immagine della serie
La variegata umanità che vediamo nella serie creata da Christopher Storer è viva, vera, pulsante: impossibile non riconoscersi in almeno una delle fragilità che vediamo raccontate con una naturalezza e un realismo quasi spietato. A seconda delle esperienze personali e delle capacità individuali, il cammino di una persona può prendere svolte imprevedibili, su cui si ha pochissimo controllo. Un pensiero che terrorizza. E, di fronte al caos che è la vita - o la cucina di un ristorante -, per quanto si provi a darsi regole e obbiettivi la cosa più importante in assoluto è lo scambio con gli altri. Soltanto dalla condivisione può nascere qualcosa di bello e vero. Che sia un cannolo rivisitato o un rapporto, non necessariamente romantico, che ci cambia in meglio e ci fa capire che si può sempre ricominciare, reinventarsi. Se c'è la voglia di cambiare e di fidarsi di altre persone spaventate esattamente quanto te.
Conclusioni
In conclusione The Bear 2, la seconda stagione della serie con protagonista Jeremy Allen White è ancora più bella della prima. Il livello di scrittura arriva al livello della perfezione, il cast è sempre più affiatato e convincente. Senza svelare nulla, c'è poi una lunga serie di guest star di livello altissimo, che impreziosisce ancora di più questi nuovi dieci episodi. Se The Bear era quasi un bollettino di guerra, The Bear 2 diventa un racconto sportivo, in cui la brigata di Carmy si trasforma in una vera e propria squadra. Vero, sincero, quasi spietato nel suo realismo. Tra le serie migliori degli ultimi anni.
👍🏻
La scrittura praticamente perfetta.
La bravura di tutto il cast.
Le incredibili e numerose guest star.
La colonna sonora.
👎🏻
È veramente difficile trovare dei difetti a quella che è una delle migliori serie degli ultimi anni. Un deterrente potrebbe essere l'ansia che può derivare dalla visione in sequenza di più episodi.
#the bear#the bear fx#the bear season 2#the bear season 3#sydney adamu#carmy berzatto#disney plus#disney+#series review#review#recensione#recensione serie
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"Abbiamo vissuto in una roulotte in cinque, fino a 14 anni. Avevamo un letto singolo per tre fratelli: a turno due di noi dormivano due notti sul pavimento, poi finalmente uno poteva dormire una notte nel letto. E così via per 14 anni".
Quella di Caleb Martin, del fratello gemello Cody (giocatore di Charlotte), e dell'altro fratello Raheem, è stata un'infanzia terribile. Cresciuti senza padre, devono tutto alla giovanissima madre che li ha cresciuti da sola lavorando ogni giorno dalle 2 di notte alle 4 del pomeriggio.
"Nostra madre molto spesso non cenava dicendo che non aveva fame. Abbiamo capito in seguito che era una scusa per dare più cibo a noi. Della mia infanzia ricordo le formiche nei barattoli di zucchero, gli scarafaggi in bagno, e le croci bianche date alle fiamme davanti alla nostra roulotte dal Ku Klux Klan che ci aveva presi di mira in quanto figli neri con una madre bianca. Ma grazie a nostra madre non davamo molto peso a queste cose e trascorrevamo i pomeriggi a giocare a basket: il nostro canestro era una lastra di latta recuperata da un vecchio secchio, a 13 anni abbiamo iniziato a giocare a basket così".
Questa è la storia del giocatore che stanotte ha dominato una gara 7 di finale di conference, e ha trascinato Miami alle Finals. Un canestro ricavato da un secchio, e una madre che li ha protetti da una vita infame, sono stati gli appigli a cui aggrapparsi per costruirsi un riscatto nella vita che nel suo caso ha significato costruirsi una carriera da giocatore di basket. Passando da un ottimo liceo, poi dal college ed infine approdando in NBA seppur dalla porta secondaria in quanto non scelto da nessuna squadra al draft.
Un percorso cestistico per nulla facile. Anzi. Due anni fa, dopo esser stato tagliato da Charlotte, è tornato a casa dalla madre. Una casa nuova, bella e accogliente che le ha regalato spendendo tutti i soldi del suo primo anno di guadagni in NBA. Si è rifugiato dalla persona più importante della sua vita perchè psicologicamente quel momento è stato per lui devastante: vedeva ormai terminata la sua carriera in NBA.
E in quel momento è arrivata un'altra persona a dargli un prezioso aiuto.
Caleb è un grande amico del rapper americano "J. Cole" il quale nel 2010 scrisse una canzone dedicando una strofa a Caron Butler: dal 2002 al 2016 per 14 stagioni ottimo giocatore NBA. Il caso vuole che dal 2020 Caron Butler sia l'assistente di Spoelstra sulla panchina degli Heat.
Nell'estate del 2021 J. Cole telefona a Caron per pregarlo di fare un provino al suo amico Caleb. Caleb era nella lista dei giocatori senza contratto che Miami avrebbe voluto visionare, ma Caron Butler ha raccontato che la telefonata di J. Cole l'ha talmente colpito che 3 giorni dopo Caleb Martin è stato convocato in Florida per un provino.
In quel provino Caleb ha convinto tutti: coach Spoelstra e Pat Riley compresi.
C'è qualcosa che va oltre i 26 punti e 10 rimbalzi col 70% al tiro di questa notte, o i 19.5 punti di media nell'intera serie contro Boston, o gli straordinari playoff che sta disputando Caleb Martin. Quel qualcosa è rappresentato dal suo vissuto e da ciò che l'ha formato come persona prima ancora che come giocatore.
Dietro al fenomeno Jimmy Butler, c'è un combattente nato come uomo copertina dell'impresa dei Miami Heat.
C'è un atleta che eleva le sue prestazioni dalla regular season ai playoff, quando oltre al talento servono carattere e attributi per fare la differenza.
C'è un ragazzo che questa notte, dopo aver trionfato sul parquet di Boston, è uscito dal campo, ha preso il cellulare, ha chiamato la madre e le ha detto semplicemente "grazie".
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Come colorare Coach Pickles | Disegni Garten of Banban da colorare | Disegnidacoloraremondo
Ciao piccoli artisti! Siete pronti per un'avventura coloratissima nel mondo di Garten of Banban? 🖍️ In questo nuovo video vi insegnerò come colorare Coach Pickles, il simpatico personaggio con l'amore per il basket! 🏀
Preparate pastelli, pennarelli o colori a dita e seguite i miei semplici passaggi per dare vita a Coach Pickles. 🌈 Impareremo a scegliere i colori perfetti per la sua uniforme, il suo fischietto e il suo sorriso contagioso. 😄
Ma non è tutto! Scoprirete anche tanti altri segreti e consigli per colorare tutti i vostri personaggi preferiti di Garten of Banban. 🖍️ Che aspettate? Scatenate la vostra creatività e divertitevi con noi!
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Come raggiungere la pace interiore: 10 consigli per vivere con consapevolezza
In un mondo che corre veloce e ci bombarda di stimoli, vivere nel presente può sembrare un obiettivo difficile da raggiungere. Tuttavia, abbracciare il qui e ora è essenziale per trovare la pace interiore e vivere una vita piena e soddisfacente. Come coach delle relazioni, voglio condividere con te 10 consigli per vivere al massimo ogni istante e scoprire la bellezza del presente. 1. Identifica…
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Prova interesse per te? Segnali da cogliere
Prova interesse per te? Segnali da cogliere https://www.youtube.com/watch?v=nV7r3Z3S5AY #crescitapersonale #motivazione #successo #psicologia #cambiamento #coaching #coach #crescita #motivation #formazione #ispirazione #uomosicuro #sicurezza #dipendenza #obiettivi #fingere #benessere #autonomía #vita #life #felicità #consapevolezza #determinazione #amore via Daniela Coin https://www.youtube.com/channel/UCAojk1JIIFRJInbZWzyg9kA November 04, 2024 at 11:30PM
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